Domenica 2 marzo, ore 11.30: visita guidata gratuita alla mostra “AttraversaMenti”

Il giorno 2 marzo, prima domenica del mese a ingresso gratuito in tutti i Musei civici, Gianni Turin, alle ore 11.30, effettuerà una visita guidata gratuita alla mostra “AttraversaMenti” allestita al pianterreno e al primo piano del Museo. L’esposizione è realizzata dal Centro Studi Arte Archeologia Ambiente della provincia di Padova in coorganizzazione con il Comune di Trieste. La struttura intitolata al collezionista triestino è una delle nove tappe del progetto diffuso “AttraversaMenti” dell’artista veneto che ha scelto di esporre le proprie opere in luoghi simbolo della città di Trieste appartenenti alla sfera laica, religiosa e storica creando quindi un fil rouge tra realtà dissimili per genesi e peculiarità. Il fatto di coinvolgere, oltre alla sede museale di via Tominz, la Biblioteca Statale Stelio Crise, la Foiba di Basovizza – Centro di Documentazione, il Museo della Comunità Ebraica di Trieste Carlo e Vera Wagner, la cattedrale di San Giusto, la chiesa di Sant’Antonio Nuovo, il palazzo della Curia Vescovile, la chiesa Luterana di largo Panfili e l’Associazione Culturale Islamica di Trieste e della Venezia Giulia ha creato occasioni di dialogo e di confronto fra ambiti molto difformi e che si auspicano durature nel tempo.

Gianni Turin, per molti anni professore di Discipline pittoriche presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 2012 ha dato avvio, con successo, a questo percorso artistico curato dal professor Sandro Gazzola partendo proprio dalla città felsinea per poi trasferirlo a Bassano del Grappa, di nuovo a Bologna e quindi a Venezia. Per arrivare, a gennaio di quest’anno, nel capoluogo giuliano scelto anche perché città di confine e quindi crocevia di culture, lingue e religioni diverse.

Le installazioni presenti al Museo “Diego de Henriquez” trattano, con tratti essenziali ed evocativi, i temi della Grande Guerra, della Resistenza e dell’Olocausto cercando di mantenere viva la memoria della sofferenza prodotta dalle stragi del XX secolo quale monito affinché orrori simili non si ripetano più. L’uomo, però, sembra non aver compreso gli insegnamenti del passato e pertanto l’artista non si è sottratto alla responsabilità di denunciare, attraverso la propria espressione artistica, quei fatti tragicamente attuali come gli ostaggi giustiziati dall’Isis, la guerra in Ucraina e il conflitto tra Hamas e Israele.

Un’integrazione perfetta con gli elementi essenziali del Museo il cui fine è proprio quello di sottolineare con forza le atrocità e la drammaticità di ogni guerra cercando di indicare la via per una cultura di pace e di condivisione.

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